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(DC) IL CONSENSO DEL CLIENTE NON RILEVA SE L'AVVOCATO HA COMUNQUE AGITO IN CONFLITTO D'INTERESSI (CNF sentenza n. 170 del 23.9.2020)

Il Consiglio Nazionale Forense segna i confini di rilevanza della condotta del legale che agisce in conflitto d'interesse con il suo cliente, sottolineando come la norma di cui all'art. 24 del nuovo CDF tutela la condizione astratta di imparzialità e indipendenza dell'avvocato la cui autorevolezza risiede non solo e non tanto nella sua preparazione, bensì nell'onestà e correttezza del suo comportamento.
In quanto posta a tutela della stessa indipendenza e decoro della professione forense, la norma sul conflitto d'interessi configura pertanto un illecito di pericolo in ordine al quale nemmeno l'eventuale consenso del cliente alla condotta incriminata può costituire una valida scriminante. (FA)