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(DAL) IL RISTORATORE RISPONDE DI FRODE IN COMMERCIO SE NON INDICA GLI ALIMENTI SURGELATI (Cass.,05.11.2013,n. 44643)

La Corte di Cassazione con sentenza n. 44643 del 05.11.2013, in ordine alla configurabilità del tentativo di frode in commercio, si uniforma ad un recente indirizzo interpretativo già divenuto prevalente, affermando che “anche la mera disponibilità di alimenti surgelati, non indicati come tali nel menu, nelle cucina di un ristorante, configura il tentativo di frode in commercio, indipendentemente dall’inizio di una concreta contrattazione con il singolo avventore”.

Pertanto, secondo i giudici di legittimità, risponde penalmente per frode in commercio il ristoratore che non indica nel menù gli alimenti congelati utilizzati in cucina, essendo del tutto irrilevante l'inizio di una effettiva contrattazione con i clienti.

La Corte di Cassazione ribadisce quanto già affermato dalla Corte Territoriale, ritenendo che la condotta del ristoratore de quo integra la fattispecie di atti idonei e diretti in modo non equivoco alla vendita fraudolenta.


AP

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