Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza in epigrafe, pronunciandosi su una questione di massima di particolare importanza, considerata la “natura composita dell’assegno divorzile”, hanno affrontato il tema dell’incidenza sul medesimo di una stabile convivenza di fatto da
31/05/2021
(DF) IL RIPRISTINO DELLA CONVIVENZA NON È CONDIZIONE SUFFICIENTE AD INTERROMPERE LA SEPARAZIONE DEI CONIUGI (Cass. n. 14037 del 21.05.2021)
Con la pronuncia in commento la S.C., intendendo dare continuità all'orientamento espresso in analoghe fattispecie (Cass. n. 19497/2005, n. 19535/2014, n. 20323/2019), ribadisce come ai fini della prova della riconciliazione dei coniugi non è sufficiente dare dimostrazione della mera convivenza (
18/09/2015
(DF) CESSAZIONE CONVIVENZA MORE UXORIO: L’ASSEGNAZIONE DELLA CASA FAMILIARE AL GENITORE AFFIDATARIO DEI FIGLI MINORI È OPPONIBILE AI TERZI ACQUIRENTI (Cass. civ. 11 settembre 2015, n. 17971)
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17971 dell’11 settembre 2015, ha riconosciuto il diritto della ex convivente, collocataria dei figli minori nonché assegnataria della casa familiare, a continuare a vivere nell’immobile, opponibile anche nei confronti dei terzi acquirenti che siano a c
29/10/2012
(DF) UNA LETTERA MOTIVATA GIUSTIFICA L’ALLONTANAMENTO DALLA CASA CONIUGALE (Cass. del 11.09.2012 n. 34562)
La sesta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza in commento, stabilisce che è sufficiente una lettera del marito alla moglie per provare la giusta causa dell’allontanamento definitivo dalla casa coniugale. L'abbandono del domicilio domestico integra infatti una delle
01/05/2012
(DF) IN SEDE DI MODIFICA DELLE CONDIZIONI DI DIVORZIO È POSSIBILE RICHIEDERE L’ASSEGNO DIVORZILE (Cass. 29.12.2011 n. 30033)
L’ammissibilità della tardiva richiesta di assegno divorzile sussiste se ricorrono i seguenti presupposti: a) non sia stato già chiesto nell’ambito del procedimento di divorzio; b) la domanda venga inserita nel procedimento di modifica delle relative condizioni. La Suprema Corte sottoline
01/05/2012
(DF) AMMISSIBILE L’INTERVENTO DEL FIGLIO MAGGIORENNE NEL GIUDIZIO DI SEPARAZIONE DEI GENITORI (Cass. 16.03.2012 n. 4296)
Con la sentenza depositata il 16.03.2012, i giudici della Corte di Cassazione confermano la legittimità del figlio maggiorenne ad intervenire nel giudizio di separazione tra i genitori. La disposizione cardine di tale orientamento, spiega la Suprema Corte, è contenuta nell’art. 155quinquies c.
01/05/2012
(DF) CONDANNA AL RISARCIMENTO DEL DANNO PER IL MARITO CHE TACE LA PROPRIA INFERTILITA’ (Tribunale di Latina 22.02.2012)
Con sentenza del 22 febbraio 2012, il Tribunale di Latina ha condannato un uomo che aveva taciuto la propria infertilità a risarcire la moglie dell’importo di 150.000 Euro, liquidato in via equitativa, a titolo di danno non patrimoniale. Il giudice di primo grado, infatti, accertato che l’uom
19/09/2011
(DF) IL CONIUGE TRADITO HA DIRITTO AL RISARCIMENTO DEL DANNO (Cass. 15.09.2011 n. 18853)
L'infedeltà che abbia leso la dignità e l'onore del coniuge tradito rappresenta un illecito civile suscettibile di risarcimento danni, anche a prescindere dalle conseguenze causate nell'ambito del matrimonio ed anche qualora non vi sia stata dichiarazione di addebito della separazione. Secondo
11/05/2011
(DF) SEPARAZIONE GIUDIZIALE DEI CONIUGI PER DISAFFEZIONE AL MATRIMONIO (Cass. 29.03.2011 n. 7125)
La Suprema Corte di Cassazione, con la recente sentenza n.7125 del 29-03-2011, ha ribadito che, ai fini della pronuncia di separazione giudiziale dei coniugi, non è necessario che sussista una situazione di conflitto riconducibile alla volontà di entrambi, ben potendo la frattura dipendere dalla c
28/10/2009
(DF) SEPARAZIONE: TENERSI L’AUTO E’ APPROPRIAZIONE INDEBITA (Cass. 24.09.2009 n. 37498)
La Suprema Corte, con la sentenza in epigrafe, ha stabilito il principio secondo si perfeziona il reato di appropriazione indebita tutte le volte in cui, dopo la separazione, l’ex coniuge impedisce all’altro di riprendesi la propria auto e gli effetti personali. Ed invero, giurisprudenza costan
28/10/2009
DF) RECARSI ALL’ESTERO PER LE CURE DI UN GENITORE NON E’ CAUSA DI ADDEBITO (Cass. 12.08.2009, n. 18235)
Non costituisce causa di addebito della separazione l’allontanamento dal tetto coniugale della moglie per recarsi all’estero allo scopo di far curare la propria madre malata. Con la sentenza n. 18235 del 12 agosto 2009 la Suprema Corte di Cassazione ha, infatti, stabilito che accertamento d
07/09/2009
(DF) INVALIDO L’ACCERTAMENTO EFFETTUATO IN QUELLA CHE FU LA CASA CONIUGALE (Cass. 11.06.2009 n.13510)
La Corte di Cassazione, con sentenza in epigrafe, ha statuito che è nulla la notifica dell’avviso di accertamento eseguita presso un precedente indirizzo, e ricevuta da persona che non può più essere ritenuta convivente. Nella fattispecie de quo, la Corte ha respinto il ricorso del Minister
23/04/2009
(DF) IL TRADIMENTO NON E’ CAUSA ESCLUSIVA DI SEPARAZIONE SE IL MARITO TACE LA PROPRIA INCAPACITA’ GENERANDI (Cass., 27.01.2009, n.6697)
La Suprema Corte di Cassazione, nella sentenza in epigrafe, ha ribadito il principio, ripetutamente affermato ed oramai del tutto consolidato in giurisprudenza, secondo cui il giudice non può fondare la pronuncia di addebito sulla mera inosservanza dei doveri coniugali, di cui all’art.143 Cod. Ci
08/03/2009
(DF) IL FIGLIO SI RIFIUTA DI INCONTRARE IL PADRE? LA EX MOGLIE NON COMMETTE REATO (Cass., 04.02.2009, n. 4946)
La Corte di Cassazione, con la pronuncia in epigrafe, ha dichiarato “manifestamente infondato” il ricorso di un padre che addebitava all’ex moglie la violazione del suo diritto di trascorrere il periodo estivo con la figlia, così come era stato stabilito in sede giudiziaria. La Corte, confe
30/09/2008
(DF) LA DETERMINAZIONE DELL’ASSEGNO DIVORZILE E’ INDIPENDENTE DALLE STATUIZIONI PATRIMONIALI OPERANTI TRA LE PARTI (Cass., 23.06.2008, n.17017)
I giudici della Suprema Corte, nella recente sentenza ivi esaminata, hanno ribadito la piena autonomia e indipendenza, ai sensi dell’art 5 della legge n. 898 del 1 dicembre 1970, come modificato dall’art. 10 della legge n. 74 del 6 marzo 1987, dell’assegno divorzile rispetto alle statuizioni p
30/09/2008
(DF) L’INFEDELTA’ DEL CONIUGE RILEVA AI FINI DELL’ADDEBITO SOLO QUANDO SIA STATA CAUSA O CONCAUSA DELLA FRATTURA DEL RAPPORTO CONIUGALE (Cass., 11.06.2008, n.15557)
La Suprema Corte di Cassazione pronunciandosi in ordine ai presupposti richiesti per l’addebito della separazione, ha affermato che il giudice investito della questione, non solo, è chiamato ad accertare la violazione da parte di uno dei coniugi dei doveri coniugali espressamente sanciti dall’a
19/05/2008
(DF) PENSIONE DI REVERSIBILITA’: CRITERI DI RIPARTIZIONE TRA CONIUGE SUPERSTITE E DIVORZIATO (Cass., 23.04.2008 n. 10575)
La Suprema Corte, con la sentenza n. 10575/2008, è stata chiamata a pronunciarsi in ordine alla ripartizione del trattamento di reversibilità in caso di concorso tra coniuge superstite e coniuge divorziato, entrambi dotati dei presupposti per beneficiare dello stesso. Secondo l’orientamento gi
28/04/2008
(DF) ASSEGNAZIONE DELLA CASA FAMILIARE IN ASSENZA DEI FIGLI (Cassazione civile, sez. I, 18-02-2008 n° 3934)
La problematica posta all’attenzione dei giudici della prima sezione civile può essere sintetizzata nei seguenti termini: - L’assegnazione della casa familiare può essere disposta dal giudice in favore del coniuge non titolare della piena proprietà o di diritti di godimento su di essa, a pre
27/03/2008
(DF) L'assegnazione della casa coniugale deve essere negata in caso di convivenza con figli minori esterni alla coppia (Cassazione, I sez. civ., 2 ottobre 2007, n.20688)
La Corte di Cassazione, con la sentenza ivi commentata, ha ribadito come il provvedimento di assegnazione della casa coniugale sia subordinata alla presenza di figli, minori o maggiorenni non autosufficienti, economicamente conviventi con i coniugi; in assenza di tale presupposto, il giudice non pot
27/03/2008
(DF) I genitori sono sempre responsabili dei danni cagionati dai figli minori (Cassazione, sez. III, 14 marzo 2008, n.7050)
La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza in commento, ha ribadito che i genitori sono sempre responsabili degli atti illeciti compiuti dai figli minori, sia in ragione del potere-dovere di esercitare la vigilanza sul comportamento dei figli stessi, in relazione al quale potere-dovere assume r