2020 13-01

(DC) IN ASSENZA DEI REQUISITI MINIMI IL RICORSO PER CASSAZIONE E’ INAMMISSIBILE ED IL RICORRENTE E’ CONDANNABILE AI SENSI DELL’ART. 96 C.P.C. (Cass. n. 33720 del 18.10.2019)

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 33720/2019, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso proposto in assenza dei requisiti minimi richiesti dalla legge condannando il ricorrente al risarcimento di cui all’art. 96 c.p.c.. In particolare, la Corte evidenzia come “un ricorso per cass

2019 23-12

(DC) I CONGIUNTI DELLA VITTIMA VANNO RISARCITI DEL PROPRIO DANNO NON PATRIMONIALE ANCHE SE I POSTUMI SONO PARZIALMENTE INVALIDANTI (Cass. 4.11.2019 n. 28220)

Già da tempo la S.C. ha riconosciuto ai prossimi congiunti della vittima di lesioni personali invalidanti la risarcibilità del danno non patrimoniale "iure proprio", in quanto danno che trova causa immediata e diretta nel fatto dannoso (cfr. Cass. S.U. n. 9556/2002): con la pronuncia in esame la

2018 26-11

(DCV) VALIDA LA NOTIFICA ALL’INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA ESTRATTO DALL’ALBO PROFESSIONALE DI APPARTENENZA (Cass. Sez. Un. 28.09.2018 n. 23620)

La Corte di legittimità, a Sezioni Unite, ha affermato la validità della notificazione a mezzo pec non solo allorquando l’indirizzo di posta elettronica certificata sia estratto dal registro INI PEC o ReGIndE, ma anche a quando la notifica sia stata effettuata all’indirizzo comunicato dal dest

2018 26-11

(DCV) IN SEDE DI ACCERTAMENTO DELL’OBBLIGO DEL TERZO PIGNORATO, LA QUIETANZA DEL DEBITOR DEBITORIS HA VALORE MERAMENTE INDIZIARIO E PUÒ ESSERE LIBERAMENTE CONTESTATA DAL CREDITORE PROCEDENTE (Cass. 09.10.2018 n. 24867)

La Corte di Cassazione con la sentenza in commento ha affermato che la quietanza di pagamento rilasciata dal terzo esecutato al debitore costituisce nei confronti del creditore procedente una mera prova atipica, con valore meramente indiziario. In sede di accertamento dell’obbligo del terzo pigno

2018 06-04

(DCV) CARTELLA CLINICA. È ESSENZIALE PER LA DETERMINAZIONE DEL NESSO CAUSALE TRA LA CONDOTTA DEL MEDICO ED IL DANNO (Cass. Civ. 23.03.2018, Ordinanza n. 7250)

La Corte di Cassazione con ordinanza n. 7250 del 23.03.2018, seguendo il consolidato orientamento in materia, ha attribuito particolare rilievo alle modalità di redazione e conservazione delle cartelle cliniche, ponendo a carico delle strutture sanitarie lo stringente onere di redigere una cartella

2018 24-01

(DCV) TRASFUSIONI DI SANGUE INFETTO: LA RESPONSABILITA’ DEL MINISTERO E’ SOLO EXTRACONTRATTUALE E SI PRESCRIVE IN 5 ANNI (C. App. Potenza 16.05.2017 sentenza n. 245)

La sentenza del 16 maggio 2017 n. 245 della Corte d’Appello di Potenza si inserisce nell’ormai consolidato orientamento giurisprudenziale seguito tanto dai giudici di legittimità quanto da quelli di merito per cui, per il caso di danni subiti a seguito di emotrasfusioni, la responsabilità del

2017 25-01

(DCV) OPPOSIZIONE TARDIVA A DECRETO INGIUNTIVO: NON È SUFFICIENTE L’ACCERTAMENTO DELL’IRREGOLARITÀ DELLA NOTIFICAZIONE, MA OCCORRE LA MANCATA TEMPESTIVA CONOSCENZA DEL DECRETO (Cass. civ. 29 novembre 2016, n. 24253)

La Suprema Corte di Cassazione sez. Civile con la Sentenza Num. 24253/2016, ha stabilito che, ai fini della legittimità dell’opposizione tardiva a decreto ingiuntivo ai sensi dell’art. 650 cod. proc. civ., non è sufficiente l’accertamento dell’irregolarità della notificazione del provvedi

2015 23-10

(DCV) CONTRATTO E FALLIMENTO: SE L’ACQUIRENTE TRASCRIVE LA DOMANDA EX ART. 2932 C.C. PRIMA DEL FALLIMENTO IL CURATORE NON PUÒ SCIOGLIERSI DAL PRELIMINARE (Cass. civ. 16.09.2015, n. 18131)

Con la sentenza a Sezioni Unite n. 18131 del 16 settembre 2015, la Cassazione è tornata a pronunciarsi sul potere del curatore, ex art. 72 Legge Fall., di esercitare la facoltà di sciogliere il contratto preliminare nei confronti del promissario acquirente il quale abbia trascritto prima della di

2015 14-07

(DCV) CESSIONE DI RAMO D'AZIENDA: L'ACQUIRENTE RISPONDE SOLTANTO DEI DEBITI INERENTI AL RAMO DI AZIENDA ACQUISTATO (Cass. civ. 30 giugno 2015, n. 13319)

Con la sentenza n. 13319 pronunciata lo scorso 30 giugno 2015 la Suprema Corte afferma che alla cessione di ramo di azienda è applicabile l'art. 2560 c.c. con la conseguenza che l'acquirente del ramo di azienda dovrà rispondere soltanto dei debiti pregressi risultanti da libri contabili obbligator