La Corte di Cassazione Penale ha confermato le sentenze di merito di condanna di un'infermiera professionale e di un'operatrice sanitaria di RSA per non aver colpevolmente accudito un'anziana ospite di 89 anni così da non avvedersi del progressivo peggioramento delle sue condizioni di salute, tale
(DP) LE CONDOTTE DI MOBBING SUL POSTO DI LAVORO POSSONO INTEGRARE ANCHE LA FATTISPECIE DI STALKING (Cass. n. 31273 del 9.11.2020)
Con la pronuncia in commento, la V sezione penale della S.C. si è pronunciata in merito alla riconducibilità delle condotte di mobbing, rilevanti in ambito lavoristico, alla previsione del reato di cui all'art. 612-bis c.p., ovvero al delitto di atti persecutori, più comunemente noto quale reato
(DP) RESPONSABILITA’ DEI MEMBRI DEL CDA NELLE SOCIETA’ DI CAPITALI – PREVENZIONE INFORTUNI (Cass. n.54 del 03.01.2020)
In materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, gli obblighi di organizzazione e vigilanza per l’osservanza delle misure predisposte da parte dell’azienda a tutela della sicurezza sul lavoro, gravano indistintamente, nelle società di capitali, su tutti i membri del CDA che possono ritene
(DP) I FILE INFORMATICI COSTITUISCONO "BENI MOBILI" SUSCETTIBILI DI INTEGRARE IL REATO DI APPROPRIAZIONE INDEBITA (Cass. n. 11959 del 10.04.2020)
Di assoluto rilievo la sentenza in commento che, discontandosi espressamente dalla risalente e maggioritaria intepretazione giurisprudenziale in materia, ha ritenuto che il file informatico costuisce un "bene mobile" suscettibile di appropriazione indebita. La pronuncia muove dal caso di un ex- dip
(DPE) ALL’INTERNO DEL RAPPORTO DI COPPIA NON SUSSISTE UNA PRESUNZIONE DI CONSENSO AL RAPPORTO SESSUALE (Cass. n. 42118 del 15.10.2019)
La pronuncia in oggetto esamina gli elementi costitutivi del reato di cui all’art. 609 bis c.p., ponendo l’attenzione in particolare sull’assenza del consenso. I Giudici di legittimità evidenziano come l’elemento oggettivo del reato di violenza sessuale sia integrato non soltanto dalla cond
(DPE) DIVIETO DI ESERCIZIO DELL’ ATTIVITA’ MEDICA PRIVATA OVE CONNESSA ALLA CONDOTTA DI REATO IN TEMA DI CORRUZIONE (Cass. 31.01.19 n. 8060)
La Cassazione con la sentenza 806019 ha affermato che l’attività professionale privata del medico può essere oggetto di misura interdittiva di cui all’art. 289 cpp se strettamente connessa alla funzione pubblica. La vicenda riguarda un medico (dirigente presso l’Ospedale Alfa) il quale in
(DPE) LA FIRMA DEL DIPENDENTE SUL PROSPETTO PAGA NON LIBERA IL DATORE DI LAVORO DAL REATO DI OMESSO VERSAMENTO DI RITENUTE PREVIDENZIALI (Cass. 21.01.2019 n. 2565/2019)
E’ quanto statuito dalla terza sezione penale della Suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 2565/2019 all’esito dell’accertamento della responsabilità penale del datore di lavoro per omesso versamento di ritenute previdenziali. Muovendo da un’attenta disamina del valore probatorio dell
(DPE) ANDARE IN GIRO CON LO SPRAY AL PEPERONCINO - DOTATO DI PARTICOLARI CARATTERISTICHE - INTEGRA LA CONTRAVVENZIONE DI CUI ALL'ART. 699 CP(Cass. 20.09.2017 n. 8264)
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 8264/2018 ha respinto il ricorso presentato dal P.M. avverso la sentenza del Tribunale di Brescia che, all'esito del giudizio direttissimo, aveva assolto un uomo imputato di aver commesso il reato di cui all'art. 4 L. n. 895/1967 ritenendo configurabile, nel
(DPE) SMS, CHAT WHATSAPP ED EMAIL REGISTRATE NELLA MEMORIA DEL TELEFONO COSTITUISCONO PROVA DOCUMENTALE (Cass. civ. 16.01.2018, n. 1822)
I dati informatici acquisiti e conservati nella memoria di un telefono cellulare sequestrato (sms, messaggi WhatsApp, e-mail) hanno natura di documenti ai sensi dell'art. 234 c.p.p. e dunque ai fini del sequestro probatorio non soggiacciono alle regole di maggior tutela relative alla ‘posta'. Ed
(DPE) SMS AL DIRETTORE AMMINISTRATIVO PER SOLLECITARE IL PAGAMENTO DELLO STIPENDIO: LA CASSAZIONE CHIARISCE QUANDO COSTITUISCE REATO (Cass. pen. 13.11.2017 sentenza n. 51678)
La Corte di Cassazione, VI sezione penale, con la sentenza n. 51678/2017, ha stabilito che la condotta del dipendente, consistente nell’aver inviato al proprio superiore numerosi messaggi telefonici al fine di indurlo a pagargli lo stipendio, configura il reato di "esercizio arbitrario delle propr
(DPE) IL RISARCIMENTO DEL DANNO DA DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA E' AMMESSO ANCHE QUANDO LA NOTIZIA OFFENSIVA NON INDICA IL NOMINATIVO DEL SOGGETTO PASSIVO (Cass. civ. 26.10.2017 sentenza n. 25420).
Con la recente ordinanza del 26.10.2017 n. 25420 la Corte di Cassazione ha riconosciuto la configurabilità del danno da diffamazione a mezzo stampa anche quando il soggetto passivo non è specificatamente ed espressamente nominato dalla notizia della cui illiceità si discute. Stando alla Supre
(DPE) ECOREATI: PRIMA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE (Cass. pen. 03.11.2016, n. 46170)
Con la pronuncia in commento la Corte di Cassazione interpreta, per la prima volta, i contenuti essenziali della fattispecie di inquinamento ambientale, introdotta con la L. 22 maggio 2015 n. 68 (la cosiddetta legge eco-reati). In particolare, la Corte ha fornito indicazioni sulla corretta lettura
(DPE) DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA: IL BLOG PUÒ ESSERE SEQUESTRATO, NON È TESTATA GIORNALISTICA (Cass. pen. 24.03.2016, n. 12536)
La Corte di Cassazione, V sezione penale, con la sentenza n. 12536/2016, confermando l’orientamento giurisprudenziale espresso dalle Sezioni unite con la sentenza n. 31022 del 29.01.2015, ha stabilito che il blog può essere oggetto di sequestro preventivo in caso di commissione del reato di diffa
(DPE) LA DELEGA DI FUNZIONI IN MATERIA AMBIENTALE ESCLUDE LA RESPONSABILITÀ DEL TITOLARE ANCHE QUANDO L’AZIENDA HA DIMENSIONI RIDOTTE (Cass. pen. 02.07.2015, n. 27862)
Con la sentenza n. 27862 del 02.07.2015, la Corte di Cassazione prende in esame l’istituto della delega di funzioni, con particolare riferimento alla materia ambientale. Al riguardo, il giudice di legittimità supera l’orientamento più tradizionale secondo cui la delega a terzi può escludere
(DP) OMESSO VERSAMENTO DI IMPOSTE: ESCLUSA LA DOPPIA SANZIONE PENALE ED AMMINISTRATIVA (Trib. Asti, 07.05.2015 - Corte Edu, 04.03.2014, Grande Stevens ed altri contro Italia)
Con la sentenza emessa lo scorso 7 maggio 2015, il Tribunale di Asti, nel contesto di un procedimento penale avente ad oggetto un reato tributario, ha ritenuto che la circostanza che l’imputato avesse già subito un procedimento amministrativo per il medesimo fatto, conclusosi con una rilevante s
(DPE) SE IL TRUST È AUTENTICO NON È POSSIBILE IL SEQUESTRO PREVENTIVO (Trib. del Riesame di Cremona 10.01.2015 e Cass. pen. 03.12.2014 n.50672)
Nell’ordinanza del 9 gennaio 2015 il Tribunale del Riesame di Cremona ha affermato che i beni costituiti in trust – dei quali il “trustee” diviene proprietario e gestore sino alla restituzione degli stessi, alla scadenza del trust, ai beneficiari – non possono formare oggetto di sequestro
(DPE) INTERCETTAZIONI: SE L’INDAGATO CONFESSA IL REATO AL PROPRIO LEGALE A TITOLO AMICHEVOLE L’INTERCETTAZIONE È PIENAMENTE UTILIZZABILE (Cassazione penale,sez.II,sentenza 18.06.2014 n. 26323)
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26323 del 2014 si pronuncia in tema di divieto di intercettazioni di conversazioni ex art. 103 c.p.p. e statuisce che se l'indagato confessa il reato al proprio legale a titolo amichevole, l'intercettazione è pienamente utilizzabile in quanto la conversazi
(DPE) RISPONDE DI DANNEGGIAMENTO IL DIPENDENTE CHE CANCELLI I FILE DAL COMPUTER AZIENDALE (Cass. 5.3.2012 n. 8555)
La Corte di Cassazione ha statuito la responsabilità penale dell’impiegato, che aveva distrutto la quasi totalità dei file contenuti all’interno del computer aziendale in dotazione. A nulla è rilevato il recupero da parte dell’azienda dei file cancellati, mediante l’ausilio di personal
(DPE) IL DIRITTO ALLA RIFUSIONE NON COPRE LE SPESE VOLUTTUARIE DELLA TRASFERTA (Cass. 02.03.2012 n. 8094)
Per la Suprema Corte, con la sentenza in commento, non è, in vero, consentito in astratto il rimborso di ogni spesa sostenuta nella trasferta imposta dal dovere d’ufficio: il diritto alla rifusione si configura soltanto per le spese che hanno attinenza con le finalità dell’ente. I giudici d
(DPE) IL SINDACALISTA CHE ACCUSA IL DIRIGENTE NON COMMETTE DIFFAMAZIONE (Cass. 27.02.2012 n. 7633)
Non compie reato il sindacalista che rivolge pesanti accuse, anche ipotizzando condotte penalmente rilevanti, nei confronti di un dirigente. Lo sottolinea la Cassazione, annullando senza rinvio “perché il fatto non costituisce reato” la condanna inflitta dal Tribunale di Belluno ad un rappresen