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(DL) DIRITTO ALLA MENSA ED AI BUONI PASTO SECONDO LE PREVISIONI DEL CCNL AIOP / ARISS SPEDALITA’ PRIVATA (Cass. n. 8470 del 12.01/24.03.2023)

La controversia sulla quale si è pronunciato il Giudice di Legittimità attiene l’ interpretazione dell’ art 68 ccnl AIOP ARIS 2002 – 2005 (sanità privata) per il quale è fatto obbligo alle strutture sanitarie con piu’ di 160 dipendenti di istituire un servizio mensa, salvo garantire il detto diritto anche con modalità sostitutive a mezzo, ad esempio, dei buoni pasti i quali comunque andrebbero consumati fuori orario di lavoro.

Trattasi quindi di una posizione soggettiva dei dipendenti soggetti alla precitata norma condizionata, ai fini della sua realizzazione, unicamente dal superamento del numero di dipendenti colà previsto.

Sul punto la Suprema Corte ha ribadito, richiamando autorevole e concorde precedente, come il diritto alla mensa è collegato al diritto alla pausa atteso che l’ art 8 del Dlgs 08.04.2023 n. 66 stabilisce che il lavoratore deve beneficiare di un intervallo di pausa qualora l’ orario di lavoro giornaliero ecceda il limite di sei ore, ai fini del recupero delle energie psico-fisiche e della eventuale consumazione del pasto, che le modalità e la durata della pausa sono, poi, stabilite dai contratti collettivi di lavoro, che non è rilevante la circostanza che i lavoratori non avessero mai richiesto la fruizione del servizio mensa (così Cass. 32113/2022).

Sui buoni pasto, anche qui secondo orientamento consolidato, si è sostenuto come debba darsi continuita’ a quel principio secondo cui l’ attribuzione dei buoni pasto è condizionata alla effettuazione della pausa pranzo che, a sua volta, presuppone, come regola generale, che il lavoratore osservi un orario di lavoro giornaliero di almeno sei ore, in quanto la loro attribuzione non riguarda ne’ la durata ne’ la retribuzione del lavoro ma è finalizzata a compensare l’ estensione dell’ orario lavorativo, con una agevolazione di carattere assistenziale diretta a consentire il recupero delle energie psico-fisiche degli interessati (v. Cass. 31137/2019 e Cass. 16929/2022) (DG)